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QUANDO OGNI ECCESSO E’ UN VIZIO: TROPPO ZUCCHERO INIBISCE LE CELLULE STAMINALI CEREBRALI

01 Febbraio 2016
di Benedetta Marigliano
 
In quest’ultima settimana è emerso come la Globesità non sia un problema determinato esclusivamente da scelte personali, ma da pressioni commerciali che spingono ad erronee abitudini alimentari dalla prima infanzia fino alla senescenza.

Se ne sono interessati i deputati del Parlamento dell’Unione Europea che hanno contrastato la proposta della Commissione Europea (CE) che, sulla base della dipendenza generata dalla sapidità esaltata di cereali arricchiti, avrebbe consentito che alimenti per bambini contenessero livelli molto più elevati di glucidi rispetto a quelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
L’OMS raccomanda, per l’appunto, di limitare l’assunzione di carboidrati a meno del 10% del consumo totale di energia mentre la CE continua a suggerire il mantenimento di valori tre volte superiori a tale limite.
 
Se pertanto si considera che, allo stato attuale, una scorretta alimentazione (dettata spesso dall’esclusione  errata di macronutrienti necessari, quali ad esempio proteine animali) rappresenta una delle cause di molteplici alterazioni metaboliche e nutrizionali, quali ad esempio la sarcopenia. Un’ educazione all’apprezzamento della sapidità naturale degli alimenti ed un apporto corretto di macronutrienti contribuirebbe a proteggere varie fasce di età, come ad esempio  i lattanti e i bambini dall’obesità infantile e gli anziani dalla precoce degenerazione neurale.

Su quest’ultimo punto, il Dott. Fusco dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ha messo in risalto su Cell Reports come elevati livelli di glicemia espletino effetti inibitori sulle cellule staminali cerebrali dell’ippocampo deteriorando la performance cognitiva. Tale meccanismo è oggi considerato tra le cause di Mild Cognitive Impairment (MCI) nell’anziano.  Questo gruppo di ricerca romano ha esplorato nel dettaglio il meccanismo molecolare alla base della “glucotossicità” sulle cellule staminali. Ha rilevato, infatti, che esiste un sistema complesso di “percezione di nutrienti” attivato da due molecole intracellulari che potrebbero rappresentare in futuro un target terapeutico nutrizionale: la Sirtuina 1 (implicata nei processi di longevità) ed il fattore trascrizionale CREB.
Ecco che viene ancora una volta dimostrato come la nutrizione ha ripercussioni non solo metaboliche ma anche cognitive, indipendentemente dalla fascia di età. E’ quindi fondamentale che gli organi istituzionali sostengano la messa in commercio di prodotti in grado di garantire e sostenere, nel lungo termine, la massima performance psico-fisica dell’individuo.
 
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=A+CREB-Sirt1-Hes1+Circuitry+Mediates+Neural+Stem+Cell+Response+to+Glucose+Availability
 

 

 

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